Nicoletta
Sarei dovuta essere lì con voi, ma purtroppo per una banale e fastidiosa influenza ho dovuto rinunciare.
Mi dispiace davvero tanto, perché ci tenevo a trascorrere un’altra mattinata in vostra compagnia. Anche la scorsa settimana, a causa di un esame, non sono stata dei vostri. E stavolta mi pesa, perché è da più di un mese che non ci vediamo e vi assicuro che ho pensato a voi spessissimo in questo periodo: il giorno di Natale, a Capodanno, durante le feste. Ogni pensiero rivolto a voi era accompagnato da un momento di tristezza. Si, mi rattristava pensarvi lì.
Mi siete entrati nel cuore, sul serio, perché pur avendo sbagliato avete avuto il coraggio di cambiare, di ammettere le vostre colpe e di uscire da quel tunnel che vi avrebbe ulteriormente rovinato la vita. State pagando il prezzo delle vostre colpe, lo state facendo con una dignità e una umanità che vi fanno onore, che mi hanno fatto scoprire un universo umano diverso da quello che ho sempre conosciuto durante la mia vita.
Per questo, la mia assenza obbligata mi pesa davvero.
All’inizio di questo progetto avevo mille dubbi e timori. Oggi posso dire, invece, che questa esperienza si sta rivelando una delle più profonde e significative della mia vita. Solo attraverso il dialogo e il tentativo pur difficile di una comprensione reciproca, possiamo provare a superare le drammatiche difficoltà che abbiamo affrontato, ognuno dal suo “lato” della barricata.
Ed è proprio il crollo di questa barricata tra noi che mi fa sperare in un domani di tolleranza e comprensione per la nostra società. Un sogno, forse, che però voglio continuare a coltivare insieme a voi.
Un abbraccio
Nicoletta